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Una città “risorta” dalle ceneri del passato: Cales o Calvi Risorta -Calvi Risorta





Situata sul territorio della Campania felix, lungo la via Casilina, l’antica Cales, oggi nota con il nome di Calvi Risorta, fu una fiorente colonia romana le cui tracce, ancor oggi in parte visibili, contribuiscono a creare agli occhi del visitatore un’immagine speculare della città, divisa tra il vecchio e il nuovo, il passato e il presente, la storia e l’attualità.
Crocevia di diverse civiltà, quali aurunca, latina e sannita, la sua nascita affonda le radici in un antichissimo passato riconducibile al popolo dei Ausoni che occupavano molti territori compresi tra Lazio e Campania e il cui re Ausone, la leggenda volle che fosse nato dalla seduzione della maga Circe nei confronti di Ulisse. Ivi stanziati, gli Ausoni diedero vita a diversi villaggi intorno a cui gravitava un’economia basata sull’allevamento, agricoltura e artigianato che, soprattutto in epoca romana, renderà Cales celebre per i suoi vasi caleni, straordinari prodotti in ceramica di ispirazione ellenistica.
Conquistata dai Romani nel 335 a.C. guidati da Marco Valerio, Cales dovette “svestire i panni” di villaggio agreste e primitivo per indossare quelli di colonia deputata al controllo strategico dei territori limitrofi soggetti all’influenza romana, la cui impronta è fortemente impressa nel territorio caleno attraverso i resti degli elementi più importanti dell’impianto urbanistico di un’antica città, quali l’ anfiteatro, le terme, il teatro e il tempio; tutti riconducibili al I e II sec. d.C.
Percorrendo la strada campestre che introduce il visitatore alle antiche vestige romane, subito sulla sinistra, presso la porta nord-ovest, ci si imbatte nell’area su cui sorgeva l’anfiteatro e di cui rimane qualche resto coperto da vegetazione e che possiamo facilmente immaginare quale scenario dei ludi gladiatori, parte integrante della cultura e della vita pubblica romana.
Proseguendo, invece, sul lato destro è possibile osservare un muro in tufo che probabilmente era parte integrante di complessi termali, anch’essi simbolo indiscusso di romanità.
Del teatro, invece, ubicato nei pressi del limite occidentale, rimane visibile la tribuna; mentre la cavea in opus reticulatum, poggiava su un sistema di ventiquattro arcate e il cui accesso è momentaneamente vietato al pubblico. Del tempio, invece, ubicato accanto al teatro e collegato originariamente ad esso attraverso una scala in tufo, rimane un podio che aveva un colonnato esterno in ordine corinzio.
Fuori dalla vasta area romana, è possibile immergersi nella fase successiva della storia, quella medievale, ben rappresentata dalla cattedrale romanica di San Castro, sorta proprio sui resti di un tempio, e il bellissimo castello aragonese con torri cilindriche angolari.
Una città, dunque, quella di Calvi Risorta, la cui immagine urbanistica ancor oggi fa si essa una sorta di “libro storico” a cielo aperto.


Dott.ssa Nerone Valeria





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