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Conocchia - Curti



Via: Via Nazionale Appia
Visitabile: Solo aperture straordinarie




Una tra le tante tracce di romanità nella nostra provincia: la “Conocchia”.


Cari lettori, in questo articolo ho deciso di parlarvi di un importante monumento, anch’esso non molto noto, che potrete ammirare nel paese di Curti, vicino Santa Maria Capua Vetere, sulla strada dell’Appia Antica: la “Conocchia”.


Questo monumento attira subito l’attenzione sia per la sua particolare forma di fuso, sia perché viene immediatamente percepito come un’importante traccia del nostro passato circondata dallo scenario architettonico e urbanistico della città moderna.
La sua storia si perde nella notte dei tempi in quanto risale al II secolo d.C. ed era un maestoso monumento funerario dove fu sepolta la matrona Flavia Domitilla, nipote di Vespasiano, che fu perseguitata da Domiziano perché cristiana.
Di rilievo eccezionale è questo sito archeologico anche perché è uno dei pochi che si è conservato integro fino ai nostri giorni, grazie anche ai continui restauri apportati al tempo di Ferdinando IV di Borbone.
Per quanto riguarda la sua struttura: poggia su un basamento quadrato nel quale si trova la camera sepolcrale al di sopra della quale è posto un corpo quadrangolare le cui pareti sono delimitate da curve rientranti.
A delimitare le estremità delle pareti, al cui interno ci sono tre nicchie, quattro colonne.
Al di sopra dell’intero complesso vi è un tamburo decorato da semicolonne sporgenti alternate a nicchie che servivano ad accogliere le urne delle persone illustri per renderne eterno il ricordo.
Tutta l’opera è costituita da materiale cementizio con decorazioni che richiamano l’idea di tanti reticoli.
Gli scavi furono eseguiti tra il 1845e il 1873, e in quell’occasione furono ritrovati vasi, anfore nonché un santuario risalente al IV sec. a.C. dedicato alla “Mater Matura” che nella mitologia romana era la Dea del mattino o dell’aurora, e veniva venerata a Capua come Dea della fecondità.


Informazioni utili sulla “Conocchia”: essa è visitabile soltanto dall’esterno ed è contigua alla villetta Comunale tra via G. Marconi e la strada Nazionale Appia.



NEL PROSSIMO ARTICOLO PARLEREMO DI UN ALTRO "GIOIELLO ARCHEOLOGICO" RINVENUTO A MONDRAGONE: UN TRATTO DELLA VIA APPIA.

Articolo scritto dalla
Dott.ssa Valeria Nerone




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